SOCHI #18
Eccoci qui per l’ultima puntata di questo blog sulle Olimpiadi di Sochi.
Prima della sontuosa cerimonia finale, un pò di cronaca: la giornata di gare si è chiusa in un trionfo per i padroni di casa.
La Russia infatti è arrivata prima nel medagliere con 13 ori, 11 argenti e 9 bronzi. A rimpinguare questo bottino hanno contribuito la squadra di bob a 4 (argento per la Lettonia e bronzo per gli Stati Uniti), e la straordinaria tripletta nella 50km di fondo. L’unico oro di giornata non assegnato alla Russia è stato quello dell’hockey maschile, che ha visto la riconferma del Canada a spese della Svezia, dominata per 3-0.
Il bilancio azzurro è fatto di luci e ombre: 3 medaglie in più rispetto a Vancouver, ma nessun oro come non accadeva da Lake Placid 1980. 22esima in graduatoria finale, ma 12esima come medaglie di legno…
Di questa Olimpiade rimarranno storie di atleti entrati nella leggenda, le grandi delusioni di altri super favoriti, il caldo che non ti aspetti, l’organizzazione che ha superato tutti i test, compreso quello scottante della sicurezza.
La cerimonia di chiusura, affidata all’italiano Marco Balich, ha suggellato questo successo attraverso una panoramica sulla cultura di un grande paese, fatto di un glorioso passato e di un futuro che vuol essere luminoso (anche se minacciato dalle ombre delle libertà personali non sempre rispettate).
Una volta spenta la fiamma dall’orso Misha, è stato dato il benvenuto a Pyeongchang 2018.
Io non vedo l’ora…e voi?
Stay tuned!
@efrenthejeff
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