Mara Canà #7
Siamo pronti a goderci l’atto conclusivo di questo mese votato al dio pallone.
Abbiamo già tirato fuori il vestito buono, chiamato il catering per i viveri, messo in fresca le bottiglie più ricercate quando ci accorgiamo che qualcosa non va.
Da una parte della tavola troviamo l’Argentina, uno dei due commensali invitati a questo prestigioso appuntamento, ma dall’altra parte non c’è chi ci aspettavamo…
Nonostante il tifo indiavolato di 200 milioni di credenti l’invitato verdeoro ha mancato l’appuntamento, annichilito, umiliato, schiantato in una serata tristemente memorabile.
Le vecchie generazioni di brasiliani conservavano nel cuore il ricordo doloroso della finale persa in casa nel 1950 contro l’Uruguay, le nuove avranno invece stampato in maniera indelebile la sensazione d’impotenza avvertita contro i panzer tedeschi.
7 a 1, 4 goal subiti in 6 minuti sono numeri impietosi, indegni di una semifinale mondiale, più adatti ad una partita di calcetto fra scapoli ed ammogliati.
Così è andata, suggellando un mese ricco di novità con la sorpresa più grande.
Ora siamo pronti per goderci quest’ultima serata, pensando che difficilmente vedremo un altro mondiale organizzato in questa terra consacrata al pallone. Troppi ricordi, troppo dolorosi.
@efrenthejeff
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